Ciaoo a tuttiii! Come state? Ultimamente mi sono un pò fissata con le orchidee e ho deciso di dedicare alcuni articoli a riguardo in modo da avere un quadro più semplificato su quello che è un mondo a parte del “giardinaggio”.
Come vi ho descritto in un articolo passato, le orchidee sono piante davvero straordinarie ed eccentriche, che hanno bisogno di tante cure per vivere bene.
Per quanto riguarda la loro famiglia sappiamo che abbastanza grande ed allargata e perciò sarebbe veramente complesso riuscire a fare una distinzione particolareggiata di ogni specie e genere di orchidea esistente, ma possiamo comunque distinguerle anche per macro categorie ovvero: orchidee esotiche e orchidee rustiche.
Le orchidee si distinguono in due grandi gruppi: orchidee esotiche e orchidee rustiche. Per quanto riguarda le orchidee selvatiche, che fanno parte delle orchidee rustiche possiamo dire che i loro fiori sono più piccoli, ma dalle particolarità splendide.
La coltivazione delle orchidee selvatiche non è per niente facile in quanto il seme non può germogliare se non esclusivamente in compresenza con un fungo, che a seconda della specie varia.
Questo fungo munisce all’ embrione il nutrimento iniziale di poter dare il giusto nutrimento all’ inizio e poi le giuste sostanze per lo sviluppo.
Per questo motivo la riproduzione delle orchidee selvatiche avviene in laboratorio per via appunto di questa peculiarità di sviluppo, non potrebbe essere coltivata altrimenti.
Diciamo che le più conosciute sono circa una ventina e fanno parte integrante della flora protetta in quanto rare.
Ci sono alcune specie di orchidee rarissime alpine le Chamaeochis Alpinus che si trovano solo in Italia sulle alpi, un’ altra specie rarissima degna di nota è la Nigritella Nigra nonchè la più richiesta dai mercati in quanto possiede dei fiori di un color porpora con sfumature nerastre a forma ovale e conica, un vero gioiello della natura !