La camelia è senza dubbio uno dei fiori più amati e caratteristici nei giardini di tutto il mondo. Nonostante la sua popolarità, è importante notare che questo nome non è il suo vero appellativo. Infatti, appartiene al genere Camellia e alla famiglia delle Theaceae. Le camelie sono coltivate per i loro fiori eleganti e le svariate colorazioni, insieme al loro fogliame sempreverde e lucido.
Le origini della camelia si trovano in Cina e Giappone, dove crescono come arbusti. Questo genere vanta oltre 100 specie, diffuse principalmente nell’area compresa tra India, Cina, Giappone, Vietnam e Corea. La varietà più famosa è la Camellia sinensis, conosciuta per la produzione del tè. I germogli, raccolti freschi, vengono essiccati per ottenere il tè verde, mentre quelli fermentati producono il tè nero.
In Italia, la camelia sinensis è coltivata solo a scopo ornamentale, ma molte sono le varietà apprezzate nei giardini, tra cui la Camellia japonica e la Camellia sasanqua. La prima fiorisce a fine inverno, mentre la seconda tra novembre e febbraio. La storia della camelia in Europa inizia nel 1600 con un missionario gesuita, Georg Joseph Kamel, che portò i semi sfidando le restrizioni cinesi e giapponesi.
Da allora, in Europa ha avuto inizio un’intensa attività di ibridazione, dando vita a centinaia di varietà. Gli appassionati hanno raggruppato le camelie in otto categorie, in base alla forma del fiore e al numero di petali. In Italia, le zone più rinomate per la coltivazione di camelie si trovano attorno al Lago Maggiore e nella Lucchesia.
Per garantire una crescita rigogliosa, è fondamentale fornire un terreno equilibrato e acido. Questo può risultare complicato in Italia, dove l’acqua è spesso ricca di calcare, elemento non gradito dalla camelia. La pianta preferisce un clima umido e fresco, simile a quello dei sottoboschi rari, e richiede ombra durante l’estate per evitare danni alle foglie.
La piantumazione ideale avviene sotto alberi ad alto fusto, dove l’ombreggiatura è costante. Solo nelle aree fresche è possibile coltivare le camelie in pieno sole. Un terreno specifico per acidofile è raccomandato, mescolato con sabbia per un buon drenaggio. Attenzione ai marciumi radicali, causati da terreni troppo umidi, che possono compromettere gravemente la salute della pianta.
Per mantenere la camelia in ottima forma, è importante annaffiare regolarmente, soprattutto in estate, e fare attenzione a non esagerare con le innaffiature in inverno. Nei climi rigidi, la coltivazione in vaso è consigliata, poiché facilita il riparo della pianta durante le gelate. Inoltre, il rinvaso periodico può garantire il giusto grado di acidità del terreno.
I concimi leggeri, specifici per piante acidofile, dovrebbero essere utilizzati con attenzione, evitando un eccesso di azoto.
Un buon equilibrio nutrizionale aiuterà a mantenere le foglie di un verde intenso e promuoverà una fioritura profusa. Interventi tempestivi contro malattie fungine e parassiti, come gli afidi e la cocciniglia, sono essenziali per la salute della camelia.
Infine, le tecniche di propagazione possono avvenire tramite talee o propaggine, andando a garantire la creazione di nuove piante identiche a quella madre. Con amore e cura, la camelia può diventare un gioiello verde nei nostri giardini, regalando splendidi fiori e un’atmosfera incantevole.