Oggi parliamo di una pianta perenne che incanta gli appassionati di giardinaggio e non solo: il narciso. Originario dell’area mediterranea, questo fiore appartiene al genere Narcissus della famiglia delle Amaryllidaceae e conta oltre 60 specie e più di 35.000 varietà, tra cui sottospecie spontanee, ibridi naturali e orticoli.
Tra i narcisi più noti troviamo il Narcissus poeticus, conosciuto come fiore di maggio, il Narcissus jonquilla o giunchiglia e il Narcissus pseudonarcissus, noto in Italia come trombone. Queste piante si caratterizzano per un bulbo sotterraneo dal quale si sviluppano foglie coriacee e steli centrali che possono superare i 50 centimetri di altezza.
Durante la transizione dall’inverno alla primavera, i narcisi regalano meravigliosi fiori apicali, noti per il loro profumo intenso. Il termine “narciso” deriva dal greco “narkao“, che indica l’effetto narcotico e inebriante del loro aroma. La bellezza di questi fiori è accentuata dalla loro forma tubulari e dalla corolla doppia, con petali esterni bianchi o gialli e petali interni dai colori più vivi, come rosa o arancione.
Inoltre, il narciso è associato a significati simbolici legati alla vanità, che risalgono alla mitologia greca. La storia di Narciso, che si innamora della propria immagine riflessa, è ben nota e rappresenta una lezione sull’incapacità di amare gli altri. Ma tralasciando i significati culturali, scopriamo come curare e coltivare questa pianta affascinante.
Coltivare il narciso è un’esperienza gratificante anche per i meno esperti di giardinaggio. Iniziamo con la semina: i bulbi vanno piantati durante l’inverno. Il narciso ama i terreni soffici e ben drenati, ma riesce ad adattarsi anche a terreni meno ideali, a patto di scegliere una posizione semi-ombreggiata e protetta dal vento.
Tuttavia, è importante prestare attenzione poiché sia i bulbi che le foglie contengono un alcaloide tossico. Pertanto, se ci sono bambini o animali domestici, si consiglia di piantarli in luogo difficile da raggiungere. La messa a dimora dei bulbi richiede buche profonde circa 10 centimetri, disposti a cerchio e distanziati di almeno 15 centimetri. Una pacciamatura leggera con paglia o foglie è utile per proteggere i bulbi dal freddo.
Una volta piantati, i narcisi richiedono poche cure: se messi in piena terra, troveranno autonomamente l’acqua e i nutrienti necessari. In caso di terreni poveri, si può fornire un concime per piante da fiore in primavera e idratarli durante le giornate più calde. Fai però attenzione ai ristagni d’acqua, causa principale del marciume dei bulbi.
Dopo la fioritura, le foglie seccano gradualmente e non devono essere rimosse: lasciarle intatte aiuta lo sviluppo dei bulbi per i prossimi tre o quattro anni. Se desideri coltivare i narcisi in vaso, è consigliabile utilizzare contenitori profondi almeno 30 centimetri, preferibilmente in terracotta, e posizionarli in luogo semi-ombreggiato.
In vaso, pianta i bulbi durante i mesi freddi, utilizzando terriccio ricco e acido. Disporli a distanze di circa 10 centimetri e innaffiare regolarmente dalla primavera all’autunno, evitando però i ristagni. Un concime liquido mensile per piante fiorite può fornire nutrienti essenziali per la crescita.
Dopo la fioritura, lascia che le parti verdi si secchino naturalmente per favorire il recupero della pianta. Ogni quattro o cinque anni, puoi dissotterrare i bulbi, separarli e ripiantarli per moltiplicare i tuoi narcisi. Questa operazione va eseguita durante il periodo di riposo vegetativo della pianta.