L’Euryops pectinatus è una pianta erbacea perenne che si distingue per il suo portamento arbustivo, rendendola un’ottima scelta per arricchire il giardino. Una delle sue caratteristiche più apprezzate è la capacità di fiorire praticamente in ogni stagione, ad eccezione del pieno inverno, mantenendo così sempre un tocco di vivacità e colore, grazie anche al suo fogliame grigio-verde. Nel mese di settembre, e fino a ottobre, questa pianta appartenente alla famiglia Asteraceae offre uno spettacolo di colori che ravviva gli spazi verdi.
Originaria delle regioni aride del Sudafrica, il nome Euryops proviene dal greco εὐρύς (eurýs), che significa ampio, e ὤψ (ops), che indica aspetto o faccia. Questo suggerisce che la pianta potrebbe essere nota per il suo grande aspetto e per i fiori simili a margherite che produce. L’epiteto specifico pectinatus, invece, ha radici latine e fa riferimento alla forma delle foglie, simili a un pettine, con la radice del verbo pectere.
Questa pianta ha la capacità di svilupparsi robustamente, raggiungendo dimensioni considerevoli se non potata regolarmente. Può superare il metro di altezza e arrivare fino a due metri di larghezza, assumendo un aspetto cespuglioso con rami semi-legnosi e fiori che sbocciano all’apice. Il suo portamento tondeggiante può apparire più disordinato senza potature periodiche, ma la sua bellezza rimane intatta.
Euryops pectinatus è un’ottima scelta per creare piccole siepi, decorare bordure o come pianta singola. È possibile coltivarla anche in vaso, a condizione che il contenitore sia sufficientemente capiente per sostenere la sua crescita. Tuttavia, è importante notare che le dimensioni della pianta possono essere più contenute quando coltivata in vasi.
Le foglie di questa erbacea sono una caratteristica distintiva. Sottile e lobate, di un bel verde-grigio, conferiscono alla pianta un aspetto soffice e delicato. I fiori di Euryops pectinatus somigliano a grandi margherite gialle, che si dispongono generosamente lungo i rami. I capolini in bocciolo sono avvolti da brattee grigie e setose, mentre i fiori aperti presentano una forma a raggiera con petali radiati, essendo autenticamente ermafroditi.
Questa pianta inizia a fiorire già a metà marzo, talvolta anticipando a fine febbraio in caso di inverni miti. L’unico periodo di pausa dalla fioritura è rappresentato dai mesi di dicembre e gennaio. Riesce a prosperare in qualsiasi tipo di terreno, a patto che sia ben drenato. Non presenta esigenze idriche particolari né teme brevi periodi di siccità, rendendola una scelta ideale per giardini con condizioni variabili.
Euryops pectinatus ama il sole e richiede almeno sei ore di luce diretta al giorno, quindi è fondamentale posizionarla in aree ben illuminate. Questa pianta dimostra anche una buona resistenza al freddo, specialmente se protetta da ristagni idrici e coltivata sotto il sole. In piena terra, non necessita di concimazioni frequenti; bastano due trattamenti all’anno, mentre in vaso è meglio concimare mensilmente.
Per propagare l’Euryops pectinatus, è possibile utilizzare sia i semi che le talee, quest’ultime risultando il metodo più semplice ed efficace. La pianta, se coltivata in condizioni ottimali, non è soggetta a gravi malattie o attacchi parassitari. Per favorire la produzione di nuovi fiori, è consigliabile rimuovere i fiori appassiti e praticare una potatura a fine fioritura, accorciando i rami di un terzo senza toccare le parti lignificate per evitare danni alla pianta.
Caratteristiche di Euryops pectinatus
- Tipo di pianta: erbacea perenne, cespugliosa, sempreverde
- Famiglia: Asteraceae
- Origine: Sudafrica
- Dimensioni: h. massima 1-1.50 metro e l. massima 2 metri
- Colore e forma dei fiori: infiorescenze a pannocchia, piccoli panicoli che portano fiori lilla/lavanda
- Foglie: di colore grigio-verde, semplici e alterne sui rami, sottili e profondamente lobate
- Periodo di fioritura: autunno, primavera, estate e tardo inverno
- Resistenza al gelo: buona
- Difficoltà di coltivazione: nessuna
- Esposizione: almeno 6 ore di sole
- Potature: ogni 2-3 anni dopo l’ultima fioritura per ridare forma e stimolare la produzione di nuovi getti, ma non indispensabile
- Concimazioni: una volta l’anno
- Malattie: possibili attacchi della cocciniglia
- Utilizzo ideale: bordure, come esemplare, vaso
- Portamento: tondeggiante, cespuglioso
- Tossicità: al riguardo le fonti non sono univoche: alcune sostengono che tutte le parti se ingerite sono tossiche, altre non ne fanno menzione
- Interessante per api, farfalle e impollinatori: sì