
Il basilico è un elemento imprescindibile in ogni cucina, motivo per cui la sua coltivazione è consigliata sia nell’orto che in vaso sul balcone. Con l’arrivo della primavera, molti di noi sono ansiosi di piantare le piantine di basilico, ma è fondamentale prestare attenzione alle temperature rigide. Nel mese di aprile, è comune assistere a improvvisi ritorni di freddo e gelate tardive. Fortunatamente, esiste una varietà più resistente al freddo, conosciuta come basilico artico, basilico glaciale o basilico di montagna, che si rivela più semplice da coltivare grazie alla sua rusticità.
Ma il basilico artico è davvero una buona scelta? Iniziamo ad analizzare le sue caratteristiche. Questa varietà si distingue per la sua maggiore resistenza alle basse temperature rispetto al tradizionale basilico genovese. Tuttavia, è importante non farsi ingannare dal nome: il basilico artico non è immune alle gelate. Se si verificano condizioni climatiche eccessivamente fredde, la pianta rischia di morire. Nella mia esperienza, le piantine giovani sono piuttosto delicate, quindi sconsiglio di piantare il basilico glaciale troppo presto nella stagione.
Una pianta adulta di basilico artico è effettivamente più robusta rispetto alle altre varietà, permettendo così una maggiore durata durante l’autunno. Anche se esistono possibilità di svernamento e di mantenimento per più anni, generalmente conviene adottare una coltivazione annuale anche per il basilico artico. Come già accennato, il consiglio è di non anticipare i trapianti di basilico artico: è preferibile piantarlo contemporaneamente al basilico tradizionale o al massimo un paio di settimane prima. Indicativamente, si consiglia di piantare il basilico artico a partire dall’inizio di marzo al sud Italia e dalla metà di aprile al nord.
Se intendiamo partire dai semi, è consigliabile utilizzare un semenzaio protetto, seminando 45-60 giorni prima del trapianto. Coltivare tardi, ad esempio a giugno, può rivelarsi un’ottima strategia, poiché la piantina di basilico artico raggiunge il suo apice in autunno, quando altre varietà iniziano a soffrire.
La coltivazione del basilico artico è simile a quella del basilico classico. Non ci sono differenze significative, se non tenere presente la maggiore resistenza alle basse temperature. Tuttavia, è importante notare che il basilico è in generale una pianta delicata e vulnerabile all’insorgere di diverse malattie, quali fusariosi e peronospora. Queste patologie si manifestano attraverso macchie brune sulle foglie, annerimento del gambo e, nei casi più gravi, disseccamento totale della pianta. La varietà artica è meno soggetta a tali problemi, dimostrandosi particolarmente resistente alla peronospora, rendendola una scelta vantaggiosa anche in condizioni di elevata umidità.
Tuttavia, non possiamo trascurare un aspetto: il basilico artico presenta un’importante carenza, ovvero è decisamente meno profumato rispetto al basilico genovese. Mentre altre varietà, come il basilico limone e il basilico cannella, offrono aromi distintivi, il basilico artico non possiede caratteristiche particolari, risultando un po’ più anonimo in termini di aroma.
In conclusione, è essenziale non considerare il basilico artico come un sostituto delle varietà classiche di basilico. Pur non vantando la medesima intensità aromatica, può essere interessante piantare alcune piante di basilico artico per avere la possibilità di gustarlo per alcune settimane in più in autunno. Oggi, il basilico glaciale è piuttosto diffuso e reperibile nei vivai ben forniti; in alternativa, è possibile effettuare una ricerca online per trovare piante disponibili per la consegna a domicilio.