La Nerine bowdenii è una bulbosa sorprendente, capace di ravvivare il giardino quando le temperature iniziano a scendere e ci si aspetta che i colori svaniscano. Con il suo periodo di fioritura che va dalla fine dell’estate fino a novembre, questa pianta regala meravigliosi colpi d’occhio, rendendola un elemento prezioso per qualsiasi giardino o balcone.
I fiori della Nerine bowdenii sono caratterizzati da una forma elegante e quasi stilizzata, con colori che catturano l’attenzione, specialmente se piantati in gruppi numerosi. Appartenente al genere Nerine, che comprende oltre venti specie, questa varietà si distingue per la sua bellezza e il suo profumo incantevole. Tra le altre specie celebri troviamo Nerine sarniensis e Nerine undulata, tutte facenti parte della famiglia delle Amaryllidaceae, alla quale appartengono anche i narcisi e l’Hippeastrum.
Originaria del Sudafrica e del Madagascar, la Nerine bowdenii è stata introdotta in Europa nel XVIII secolo, dopo essere stata scoperta sulle montagne sudafricane. Il nome del genere trae ispirazione da una ninfa marina della mitologia greca chiamata Nereis, mentre l’epiteto specifico onora Mr. Cornish-Bowden, che inviò i bulbi al famoso Kew Garden all’inizio del 1900, portando alla loro classificazione ufficiale.
Questa pianta è una geofita bulbosa e a inizio primavera sviluppa un cespo di foglie che raggiunge un’altezza di circa trenta-trentacinque centimetri. Con l’arrivo della stagione più fresca, gli steli fiorali emergono, elevandosi di almeno venticinque-trenta centimetri sopra le foglie. Ogni bulbo produce numerosi fiori, ma a differenza di molte altre bulbose, le foglie tendono ad appassire man mano che sbocciano i fiori.
Se si desidera coltivare la Nerine bowdenii in piena terra, è necessario interrare i bulbi a una profondità di circa dieci centimetri. In vaso, invece, il bulbo deve restare leggermente esposto. È importante ricordare che durante il primo anno di impianto, la pianta potrebbe non fiorire; tuttavia, il secondo anno ripagherà l’attesa con fioriture spettacolari e profumate.
Esistono anche diverse cultivar di Nerine bowdenii, frutto di ibridazioni, che si differenziano per colore e altezza. Tra le più belle troviamo N. bowdenii ‘Ostara’, ‘Flugel’ e ‘Alba’. Le foglie, lunghe e nastriformi, si sviluppano dal centro del bulbo formando un bel cuscino di verde medio. I fiori, raccolti all’apice dello stelo, creano un’affascinante infiorescenza a ombrella.
I fiori sono imbutiformi, larghi circa otto centimetri e presentano sei tepali ricurvi con margini ondulati. La particolarità di questa pianta è che i fiori sbocciano successivamente, creando sfumature di rosa che vanno dal più scuro nei fiori appena aperti al più chiaro in quelli completamente fioriti.
È consigliabile piantare i bulbi di Nerine bowdenii in autunno, piuttosto che in primavera, per favorire una crescita ottimale. Questa pianta prospera se riceve almeno sei ore di sole al giorno, ma tollera anche la mezz’ombra luminosa. Come molte bulbose, la Nerine teme i ristagni idrici, che possono causare marcescenze o malattie fungine, compromettendo la salute del bulbo.
Per garantire una crescita sana, è fondamentale utilizzare substrati leggeri e ben drenati, arricchiti possibilmente con sabbia di fiume. Durante l’estate, la pianta richiede un’adeguata irrigazione, con pause tra le annaffiature per consentire al terreno di asciugarsi bene. Sebbene sia mediamente rustica e possa resistere anche al nord Italia, non sopporta temperature inferiori ai cinque-sei gradi sotto zero per lunghi periodi.
I bulbi di Nerine bowdenii hanno un diametro di circa dodici centimetri e dovrebbero essere piantati a una distanza di dodici-quindici centimetri l’uno dall’altro per garantire uno sviluppo ottimale. Gli spostamenti frequenti sono dannosi, poiché causano stress alla pianta, che, pertanto, riprenderà a fiorire solo l’anno successivo dopo un reimpianto.